Ricette con carciofo

Il carciofo è un ortaggio altamente duttile in cucina, si presta a mille utilizza: in crema, come contorno per primi o secondi piatti oppure come entrée od antipasto. In questa sezione è possibile trovare tutte le migliori ricette di prelibatezze il cui ingrediente principale è il nostro carciofo.

Quando la pressione (della pentola) si alza, il carciofo sale in cattedra

Il carciofo, come ben sapete, si presta a varie tipologie di cucina e di cottura. Alcune sono più conosciute, altre meno, ma è indiscutibile che questo ortaggio sia molto versatile e faccia particolarmente bene alla salute grazie alle sue proprietà disintossicanti che stimolano il fegato e agli effetti diuretici che ha sul corpo umano inerenti a problemi di sovrappeso, colesterolo, cellulite, diabete e ipertensione. Povero di grassi e ricco di fibre, il carciofo segue un processo di precottura praticamente identico per tutti i piatti; infatti bisognerà sempre lavarlo, privarlo delle parti più dure per poi metterlo a mollo in acqua e limone sia intero che a pezzetti per fare in modo che questo non si annerisca.

In questo articolo scopriremo quali sono i migliori piatti a base di carciofo cotto in pentola a pressione.

La bellezza della semplicità: il carciofo in pentola a pressione

Nella nostra introduzione a quelle che sono le migliori ricette per cucinare il carciofo in pentola a pressione abbiamo parlato della preparazione nella fase che precede la cottura e, nel caso del carciofo semplice, bisognerà aggiungere pochi ingredienti: olio, sale, pepe, acqua, vino bianco, aglio e un po’ di prezzemolo.

Gli ultimi due ingredienti devono essere tritati per bene perché andranno a farcire i carciofi che, una volta riempiti, verranno posizionati a testa in giù all’interno della pentola a pressione con un filo d’olio.

Durate la cottura a fuoco basso verranno aggiunti sale, pepe e vino bianco. All’evaporazione di quest’ultimo conseguirà la cottura a fuoco alto con la pentola chiusa finché questa non raggiunge la pressione. In conclusione, dopo 10 minuti, i carciofi saranno pronti per essere gustati.

Alla scoperta dei sapori forti: carciofi in pentola a pressione con acciughe e aglio

Siete alla ricerca di un accostamento molto saporito per i vostri carciofi? Allora il condimento acciughe e aglio è proprio ciò che stavate cercando!

Dopo le operazioni di lavaggio e pulizia dei carciofi, tagliateli a fette e, intanto, preparate il soffritto con aglio e olio. Quando questo sarà dorato, potrete aggiungere prima circa 20/30 grammi di acciughe e poi i carciofi con vino bianco, pan grattato, sale e pepe.

Al fine di non far asciugare troppo il sughetto, consigliamo di aggiungere un bicchiere di brodo vegetale, chiudere la pentola e cuocere a fuoco alto finchè questa non arriva alla pressione. Una volta che questa inizierà a fischiare, potrete continuare a cuocere per circa 10 minuti a fiamma bassa per far addensare il sughetto e godervi finalmente i vostri buonissimi carciofi.

Un carciofo a prova di bomba: scopriamo come preparare il ripieno!

Abbiamo scelto di concludere in grande stile questo articolo sulla preparazione del carciofo in pentola a pressione e quale modo migliore se non parlando del carciofo ripieno?

Iniziamo con le classiche operazioni di pulizia del carciofo con annessa immersione in acqua e limone. Mentre i carciofi sono a mollo, potete preparare il ripieno con uovo, qualche cucchiaio di formaggio grattugiato (decidete in base ai vostri gusti se preferite grana/parmigiano per un sapore più morbido o pecorino/ricotta salata per un sapore più deciso), della mollica di pane ammollata con un poco di latte, prezzemolo tritato, sale e pepe.

Terminate queste operazioni, bisognerà farcire i carciofi, metterli in piedi nella pentola a pressione e aggiungere dell’olio per far rosolare e dell’acqua per ultimare la cottura a fuoco alto fino alla pressione. Concluso questo processo, bisognerà far cuocere per altri 10 minuti a fuoco basso.

Impiattate i vostri carciofi e godetevi l’esplosione di gusti che solo il ripieno vi può dare!

carciofo di paestum

Alla scoperta dei carciofi ripieni e delle migliori farciture da preparare per renderli più gustosi.

I carciofi ripieni sono una vera e propria specialità della cucina italiana e sono tante le regioni che ne rivendicano la “paternità” ma ognuna di queste ha una piccola variante negli ingredienti, rendendo ogni piatto differente.

Due sono gli ingredienti che vengono usati spesso per il carciofo ripieno: la carne macinata e la mollica di pane o il pan grattato. Usati da soli o insieme contribuiscono ad insaporire ma, oltre questi, ci sono anche altri ingredienti per creare il ripieno da aggiungere all’interno del carciofo.

Nel nostro articolo sui carciofi alla mammarella (mettere link) potrete trovare tutti i procedimenti per preparare i carciofi imbottiti, essendo il procedimento simile per tutte le tipologie di cui parleremo nei prossimi paragrafi.

Scopriamo tutte le sfaccettature dei ripieni da poter utilizzare in questo gustosissimo ortaggio, celebrato come vero e proprio re della primavera.

Carciofo alla cilentana: tra mito e tradizione

La festa del carciofo di Paestum viene celebrata in quella che può essere riconosciuta come la porta d’ingresso del Cilento; quindi, ci sembra lecito cominciare dal carciofo ripieno alla cilentana.

Cosa differenzia il ripieno alla cilentana dagli altri? Sicuramente il cacio ricotta di capra del Cilento grattugiato che verrà aggiunto all’interno del ripieno composto anche da uova, pan grattato e prezzemolo per rendere il piatto ancora più gustoso. Oltre questo, bisogna preparare anche della passata di pomodoro nella quale immergeremo i carciofi una volta conclusa la cottura in padella.

Un piatto completo, ottimo come antipasto o come secondo che conferma la bontà della cucina campana e la tradizione che ruota attorno alla preparazione del carciofo, ortaggio molto florido e amato in questo territorio.

Carciofi ripieni con e senza carne: quando hai l’imbarazzo della scelta per comporre la farcitura

Preparare un ripieno per farcire i carciofi è più facile di quanto si pensi, nonostante la cottura richieda un poco di tempo. Quale scegliere tra ripieno con carne o senza? Nel dubbio noi vi diamo qualche consiglio per la composizione di entrambi.

Il ripieno senza carne richiede pan grattato, formaggio grattugiato in base alle preferenze personali, prezzemolo, timo, aglio, brodo vegetale, sale e olio mentre quello con carne si differenzia per l’aggiunta di salsiccia o carne macinata, mollica di pane bagnata nel latte e del pepe nero.

Entrambi i ripieni dovranno essere preparati a crudo, per poi essere aggiunti all’interno dei carciofi prima della cottura in padella o in forno. La cottura in forno garantisce una maggiore doratura sia del ripieno che del carciofo, soprattutto se verrà fatta una spolverata di pan grattato a fine cottura che renderà ancora più gustosi e fragranti i nostri carciofi ripieni.

Altra variante molto gustosa è quella che vede il ripieno composto da uova e formaggio, al quale si può aggiungere la carne macinata per renderlo ancora più succulento.

Gli ingredienti sono praticamente identici a quelli del ripieno senza carne con l’aggiunta della provola e delle uova che daranno un tocco in più alla composizione dei carciofi, preferibilmente consigliamo sempre le mammole perché più grandi e capienti in confronto alle altre varietà di carciofi.

La Sicilia in tavola con i carciofi ammuddicati

La tradizione culinaria della Sicilia non la scopriamo di certo oggi ma, probabilmente, la cultura attorno al carciofo non è molto conosciuta e quindi vi raccontiamo come si compone “l’ammuddicato” o carciofo alla siciliana.

Probabilmente molti di voi si staranno chiedendo cosa significa ammuddicato e noi ve lo sveliamo subito: semplicemente significa “ripieno di mollica”.

Come si compone quindi questo ripieno? Ovviamente la base è il pan grattato e la mollica ai quali verranno uniti caciocavallo grattato in maniera grossolana e pecorino a maglie fini, aglio, prezzemolo, sale, pepe e olio per poi passare a farcire i carciofi e farli cuocere a fuoco lento per una ventina di minuti per poi impiattarli con una spolverata di pepe e gustarli una foglia alla volta.

Sapori nascosti del sud: il carciofo ripieno alla calabrese

In questa rassegna inerente al mondo dei carciofi ripieni, molto diffusi soprattutto nel sud Italia, non possiamo dimenticare di menzionare il carciofo ripieno alla calabrese.

Quali sono gli ingredienti che differenziano il carciofo alla calabrese dal classico carciofo ripieno senza carne? Pochi, uno su tutti è il pecorino crotonese stagionato ma noi abbiamo un’alternativa molto saporita per chi apprezza i sapori forti: l’aggiunta della ‘nduja!

Andiamo per gradi e capiamo quali ingredienti utilizzare per la preparazione del ripieno alla calabrese. Si parte, come al solito, dall’acqua fredda e limone nella quale verranno immersi i carciofi per non farli annerire. Di seguito, bisognerà unire mollica di pane, prezzemolo, aglio, pepe, olio, pecorino crotonese stagionato e grattugiato e un poco di ‘nduja.

Completato questo composto molto ricco e dalle note leggermente piccanti, potrete farcire i vostri carciofi e metterli a cuocere in pentola o in forno per circa 20 minuti fin quando non saranno perfettamente dorati e pronti per essere portati in tavola.

Continuando a rotolare verso sud con il carciofo alla barese e il carciofo ripieno di riso

Concludiamo il nostro viaggio tra i carciofi ripieni con il carciofo alla barese e il carciofo ripieno di riso.

La peculiarità del carciofo barese? Sicuramente il ripieno con pane di Altamura e la “base” del carciofo fatta con le patate. Se vi state cosa intendiamo per base, ve lo spieghiamo subito: il carciofo alla barese va cotto in un tegame dove verrà posta una patata tagliata in pezzi grossolani che faranno da base di appoggio al carciofo durante la cottura. Oltre al pane di Altamura e alle patate bisognerà aggiungere aglio, prezzemolo, formaggio grattugiato, uovo, olio e sale per godere a pieno uno dei piatti della tradizione pugliese.

Il carciofo ripieno di riso è molto semplice da preparare poiché dopo la cottura di quest’ultimo, basta aggiungere mozzarella a tocchetti, un uovo, burro, formaggio grattugiato e del sale per poi farcire il carciofo. Una volta cotto, questo sarà perfettamente mantecato e delizioso da gustare una foglia dopo l’altra.

Speriamo che questa avventura alla scoperta dei diversi tipi di carciofi ripieni tra un luogo e l’altro del nostro Belpaese sia stata di vostro gradimento!

Le migliori ricette della Festa del Carciofo da preparare a casa

La festa del carciofo di Paestum propone, ogni anno, alcune delle migliori pietanze a base di uno degli ortaggi più amati della piana del Sele.

In questo articolo abbiamo deciso di darvi delle “dritte” in cucina per preparare le ricette di alcuni piatti che vi abbiamo proposto in questi anni, dalle più semplici alle più articolate.

Quindi prendete carta e penna, massima attenzione e fornelli caldi: si parte!

Pasta o risotto con carciofi e speck: quando i sapori del sud e del nord si mescolano

Partiamo con un grande classico che unisce la sapidità dello speck con il retrogusto leggermente amaro dei carciofi. La scelta tra pasta o riso dipende dai gusti dei commensali ma noi vi garantiamo che, a prescindere, è un piatto che si prepara velocemente.

La prima operazione da fare è semplice: pulizia e mondatura dei carciofi con conseguente immersione in vasca d’acqua e limone per evitare l’annerimento di questi ultimi. Concluso l’ammollo dei carciofi, sarà il momento di tagliarli alla julienne e bisognerà fare ugualmente con lo speck. Mettete i due ingredienti principali da parte e fate rosolare una cipolla piccola (o un cipollotto) affettata finemente in padella con un filo d’olio, quando questa sarà dorata bisognerà aggiungere prima lo speck e in seguito i carciofi.

La preparazione del condimento non deve farvi dimenticare una cosa importantissima: mettere a bollire l’acqua per la cottura della pasta. Quale tipologia scegliere? Quella che preferite, dato che il condimento si sposa molto bene con qualsiasi taglio di pasta.

Una volta terminata la cottura della pasta, sarà tempo di unire il tutto con una spolverata di prezzemolo, pepe e l’immancabile formaggio grattugiato!

Quali sono le differenze di preparazione ed ingredienti con il riso? Poche, bisognerà aggiungere una sfumatura di vino e del brodo per fare in modo che il riso si tosti nel miglior modo possibile e, in seguito, aggiungere del burro e del formaggio per fare in modo che la mantecatura possa attecchire nel miglior modo possibile, garantendo un primo piatto dal sapore forte e inconfondibile.

Crema di carciofi: un evergreen perfetto per qualsiasi piatto

Protagonista indiscussa della nostra festa è la crema di carciofi, una pietanza molto semplice da preparare che si sposa perfettamente con molti piatti come, ad esempio, la pizza fritta, il caciocavallo impiccato, le patate fritte o al forno e le bruschette.

Noi vi proponiamo due opzioni: la crema di carciofi e il patè, simili tra di loro ma con qualche ingrediente diverso nel corso della preparazione che differenzia la consistenza e il sapore.

La preparazione della crema parte dalla scelta tra carciofo intero da pulire fino a ricavarne i cuori o utilizzare i cuori stessi che, volendo, è possibile trovare sottolio.  Se utilizzerete i carciofi freschi bisognerà lessarli fin quando questi non si saranno ammorbiditi, per i cuori di carciofo, se surgelati, dovrete farli scongelare fuori frigo o nel microonde. I carciofi sottolio, invece, dovranno essere semplicemente sgocciolati ad hoc.

Una volta che avrete optato per la miglior soluzione potrete immergere i cuori in un frullatore o pimer e aggiungere formaggio grattugiato, mandorle, olio e del formaggio spalmabile. Frullate il tutto, aggiungendo gradualmente sale e olio e il vostro patè di carciofi sarà pronta.

Per chi ama i sapori più decisi e una crema più tendente a una vellulata, da mangiare magari anche durante l’inverno, consigliamo di far sfriggere uno spicchio d’aglio con dell’olio e aggiungere i carciofi, dei capperi dissalati, prezzemolo e foglie di menta. Ovviamente il tutto dovrà essere affettato.

Fate rosolare bene gli ingredienti per un paio di minuti, aggiungete dell’acqua e fate cuocere lentamente per circa 20 minuti con coperchio. Conclusa la cottura, potrete mixare tutto con pimer o frullatore fino a quando non avrete la consistenza desiderata e godervi questa gustosissima pietanza.

Fritto è meglio! Come preparare i carciofi dorati e le polpette di carciofi?

Per concludere alla grande questo piccolo ricettario dei principali piatti proposti durante la festa del carciofo di Paestum, non potevamo dimenticare l’angolo fritti che in Campania è sinonimo di tradizione.

I carciofi dorati e fritti sono un piatto povero della tradizione napoletana che si può preparare con pochi passaggi e ingredienti.

La prima cosa da fare è lavare e pulire i carciofi dalle spine e dalle foglie più dure, in seguito metterli a mollo in acqua e limone per poi tagliarli a fette sottili ed asciugarli.

Finito questo procedimento, bisognerà sbattere le uova in un recipiente, mettere la farina in un altro e far riscaldare l’olio portandolo a una temperatura di circa 180°. Immergete le fette di carciofo nell’uovo sbattuto, intingetele nella farina e iniziate a friggerle facendo attenzione a farle dorare bene su entrambi i lati. Una volta cotte, fatele asciugare su carta per fritti e gustatele condite con sale e pepe.

Le polpette di carciofi, invece, sono un’ottima alternativa veg a quelle classiche fatte con carne macinata.

Il processo di pulizia e ammollo dei carciofi è lo stesso utilizzato per i carciofi dorati e fritti, consecutivamente bisognerà far cuocere i carciofi in acqua salata per circa 20 minuti per farli ammorbidire. Nel mentre potrete ricavare la mollica dal pane tagliandola a tocchetti per passare, in seguito, ad utilizzare il frullatore/pimer aggiungendo gradualmente carciofi, uovo, formaggio grattugiato e la mollica stessa creando un vero e proprio composto che potrete spostare in un recipiente, in modo da poter preparare delle palline da circa 20 grammi ciascuna.

Terminate queste operazioni potrete passare le palline prima nell’uovo e in seguito nel pan gratto per farle poi friggere ad una temperatura di circa 180/200° e, una volta che queste saranno dorate ad hoc potrete mangiarle in un sol boccone!

Ci sono altre varianti per mangiare delle ottime polpette di carciofi, ad esempio aggiungendo olive e prosciutto o del formaggio fuso per creare un cuore filante all’interno delle polpette o del prezzemolo e altre spezie per insaporirle meglio.

Per gli amanti della cucina light si possono anche cuocere al forno ad una temperatura di circa 200° per circa 25 minuti.

Non riuscite ad aspettare la festa del carciofo di Paestum? Noi la portiamo direttamente a casa vostra!

Alla scoperta del tocco di articiocche, il sugo di carciofi alla ligure

La Liguria è una regione meravigliosa: una lingua di terra che si staglia tra i terrazzamenti, adatti a consentire l’agricoltura in un territorio impervio e il mare fantastico, che vede nelle Cinque Terre uno dei luoghi turistici più incantevoli d’Italia. Come numerose regioni del Belpaese, anche la Liguria ha una tradizione culinaria importante e di tutto rispetto. Proprio i terrazzamenti, di cui abbiamo parlato poco fa, sono terreno fertile per il protagonista del piatto di cui vi parleremo oggi: il carciofo d’Albenga per la preparazione del sugo di carciofi alla ligure.

Andiamo a vedere nello specifico quali sono gli ingredienti da utilizzare per creare questo gustoso piatto!

Quali ingredienti bisogna utilizzare e come si preparano i carciofi alla ligure?

L’ingrediente principale e imprescindibile per la preparazione di questo piatto è sicuramente il carciofo di Albenga, che con il suo gusto deciso riesce a dare una forte impronta alla pietanza. Il processo di mondatura e pulizia dei carciofi è necessario al fine di estrapolarne le parti più morbide e “carnose”. Una volta tagliati e privati del gambo, bisognerà metterli a mollo in acqua e limone per non farli annerire. Oltre ai carciofi, consigliamo di mettere a mollo anche 20/30 grammi di funghi secchi. Tritate bene cipolla e prezzemolo e, nel mentre, fate soffriggere uno spicchio d’aglio in una padella con olio e burro.

Quando avrete concluso questa operazione, potrete togliere l’aglio e mettere cipolla e prezzemolo per poi aggiungere i carciofi tagliati finemente in precedenza con una cottura a tegame coperto di circa 15 minuti. In seguito, bisognerà aggiungere salsa di pomodoro, sale, pepe e continuare la cottura per un altro quarto d’ora.

La cottura del sugo di carciofi alla ligure si concluderà con l’aggiunta di farina e la sfumatura al vino, per poi passare alla scelta del taglio di pasta da voi preferito per godere a pieno questo gustosissimo piatto, fatto di sapori intensi e tradizioni.

Fregola con carciofi e salsiccia, la Sardegna a portata di piatto

Come cucinare una deliziosa fregola con carciofi e salsiccia

Quando si parla di carciofi, non si può non citare la Sardegna, terra fertile conosciuta per l’abbondanza di questo fantastico ortaggio.

L’isola dei Nuraghi e delle spiagge candide è tra le prime regioni per produzione di carciofi ed è per questo motivo che andremo a scoprire più da vicino una ricetta tradizionale, molto amata dal popolo sardo.

Scopriremo, di seguito, come preparare una gustosissima fregula con carciofi e salsiccia in pochi semplici passaggi.

Quali sono gli step fondamentali per una buona fregola con carciofi e salsiccia?

Molti di voi si chiederanno che cosa è la fregola, non essendo una pietanza ampiamente diffusa nel resto d’Italia. La fregola non è nient’altro che acqua mista a semola lavorata con forma di palline irregolari.

La preparazione comincia con la classica mondatura del carciofo che viene privato delle foglie più dure e del gambo, per poi essere tagliato e messo a mollo nell’acqua fredda con limone, al fine di non far annerire i carciofi. Mentre si sviluppa questo processo, potrebbe tornare utile mettere a cuocere il brodo vegetale, per poi preparare un soffritto a base di carote, cipolle, sedano e prezzemolo con un filo d’olio EVO.

Una volta salita la temperatura, sarà il momento giusto per aggiungere la salsiccia spellata e fatta a pezzetti all’interno del soffritto per poi scolare i carciofi e farli saltare in padella con la salsiccia dopo aver sfumato il tutto con un bicchiere di vino bianco.

Ricordate del brodo in preparazione mentre eravate impegnati con tutte queste operazioni? Bene, ora è il momento di versarlo con un mestolo dopo aver fatto saltare la fregola all’interno della padella al fine di mantecare il tutto e rendere più saporito questo eccezionale piatto unico.

Concluso l’impiattamento, consigliamo un poco di prezzemolo tritato e formaggio grattugiato, preferibilmente pecorino per attenersi alla tradizione locale e gustare a pieno i sapori della Sardegna.

Carciofo alla mammarella, tipico della tradizione pasquale napoletana

Il carciofo è uno dei piatti più amati del periodo primaverile ed è tra le pietanze proposte nel periodo pasquale a Napoli e dintorni.

La differenza tra i carciofi mammole o mammarelle in confronto a quelli tradizionali è data dalla grandezza, essendo questi più grandi. Si dice che venissero chiamati così, appunto, per la loro stazza ricca di foglie carnose che abbracciano il cuore del carciofo, proprio come fa una madre amorevole con i propri figli.

Il miglior modo per mangiare questi carciofi? Lo scoprirete nel corso dell’articolo!

 Carciofi lessi o all’insalata con pinzimonio

Uno dei metodi di preparazione più classici e amati è quello del carciofo lessato, che prima viene ripulito dalle foglie più dure e privato parzialmente del gambo che dovrà essere affinato “a chiodo” per poter creare una cavità al centro. In seguito, bisognerà risciacquare con acqua fredda e farcire il cuore con trito d’aglio, prezzemolo, menta e volendo anche pecorino a scaglie per poi disporre in piedi i carciofi in una pentola colma d’acqua. La cottura durerà circa 40/50 minuti con la pentola chiusa dal coperchio.

Una volta concluse queste operazioni, il carciofo dovrebbe risultare tenero e pronto per essere messo in tavola ed intinto con un pinzimonio (Leggi la ricetta del carciofo in pinzimonio) costituito in maniera molto basilare da sale, olio e pepe mixati nello stesso recipiente. Facile, veloce e gustoso!

Carciofi ripieni alla napoletana

Il processo di pulizia e mondatura del carciofo ripieno è identico a quello del carciofo lesso, con la sostanziale differenza inerente all’ammollo in acqua e limone per evitare l’annerimento del carciofo e l’imbottitura, la quale vede l’aggiunta oltre alle spezie precedentemente citate di pan grattato, provola, olive, capperi per farcire in maniera ancora più gustosa le nostre mammarelle.

Scegliete una teglia da forno abbastanza larga da poter contenere i vostri carciofi, aggiungete olio, sale e acqua prima di infornare a 180 gradi per circa 30 minuti e “a’ carcioffl mbuttunat’” è pronta per essere servita e gustata!

Quali sono le migliori ricette per valorizzare i fondi di carciofo?

Vuoi preparare un piatto veloce, poco calorico e gustoso? Il fondo di carciofo si presta benissimo a queste richieste!

Cotto in padella, nel tegame o farcito con altri ingredienti può trasformarsi in una pietanza dai sapori inaspettati.

In questo articolo analizzeremo le varie proposte con annesse ricette facili da preparare a casa. Ovviamente vi raccomandiamo di utilizzare il carciofo di Paestum IGP per apprezzare pienamente i prodotti della nostra amata terra.

Fondo di carciofo in padella, pentola o in tegame: cosa cambia?

Il fondo di carciofo ha una lavorazione di base molto semplice: bisogna mondare i carciofi, togliendo tutte le foglie più dure e lasciando solo il fondo, conosciuto anche come cuore. In seguito, i carciofi verranno torniti e spuntati con un coltello per poi essere immersi in acqua e limone, evitando il rischio di annerimento degli ortaggi in questione.

Una volta terminato il processo di pulizia e preparazione dei carciofi, questi saranno pronti per la cottura che può avvenire in vari modi.

Cottura in padella

La cottura in padella richiede circa 20-30 minuti.

In base alle preferenze personali si può soffriggere uno spicchio d’aglio o un po’ di cipolla con un filo d’olio o con una noce di burro. Raggiunta la doratura, bisognerà posizionare i fondi (o cuori) dei carciofi all’interno della padella e rosolarli su entrambi i lati e, in seguito, sfumare con del vino bianco per poi aggiungere del brodo o acqua calda con del sale che coprirà per metà i carciofi. Ponete il coperchio sulla padella, fuoco lento, cottura per 20-30 minuti e i fondi saranno pronti per essere gustati una volta impiattati con una spolverata di prezzemolo e formaggio grattugiato per insaporire ulteriormente la pietanza.

Cottura in pentola

La cottura in pentola richiede all’incirca le stesse tempistiche della cottura in padella ma, ovviamente, i carciofi verranno bolliti anziché soffritti.

Una volta portata l’acqua ad ebollizione, i carciofi verranno prelevati dalla marinatura in acqua e limone per essere lessati in una durata di tempo di circa 15-20 minuti. Una volta raffreddati, potranno essere serviti con olio, sale, limone o altri condimenti in base alle preferenze personali.

Cottura in tegame

In conclusione, parliamo anche della cottura in tegame che può avvenire sia sui fornelli a gas o induzione che all’interno del forno. Il piano d’azione è praticamente simile alla cottura in padella, ma per chi apprezza il cuore di carciofo con una maggiore doratura e croccantezza può utilizzare lo stesso procedimento con il tegame. Le tempistiche si aggirano sempre tra i 20 e i 30 minuti.

 

Carciofo in pinzimonio: meglio bollito o a crudo?

Il carciofo in pinzimonio è molto semplice da cucinare, richiede poco tempo ma necessita della giusta attenzione durante la preparazione del piatto.

L’interrogativo che molti si pongono, però, è legato alla sua cottura: è preferibile mangiare il carciofo in pinzimonio bollito o a crudo?

Non sappiamo darvi una soluzione in assoluto perché dipende dai gusti, ma possiamo darvi alcune istruzioni sulla preparazione di questo piatto veloce, ma dal gusto intenso.

Vi ricordiamo che, purtroppo, non potrete trovare i carciofi in pinzimonio alla Tredicesima edizione della Festa del Carciofo di Paestum, però vi daremo tutte le direttive possibili per testare a casa questa pietanza squisita.

Carciofo in pinzimonio bollito

La preparazione del carciofo in pinzimonio bollito richiede un passaggio intenso sotto l’acqua corrente fredda per ripulirlo da impurità e, in seguito, si passa all’eliminazione delle foglie esterne più dure per poi accorciare il gambo. In seguito, si procede alla cottura dei carciofi in una pentola colma d’acqua per circa 15 minuti.

Una volta terminate queste operazioni bisognerà scolare i carciofi, farli raffreddare e servirli con olio EVO, sale e pepe in delle piccole coppette da pinzimonio. Il modo giusto per gustarlo? Sfogliarlo piano e rosicchiare la parte tenera fino ad arrivare al cuore di carciofo, la parte più saporita, che verrà tagliata a due o quattro parti, ripulita dalla “barba” e intinta nell’olio.

Carciofo in pinzimonio crudo

Il carciofo in pinzimonio crudo differisce per alcuni particolari nella preparazione in confronto a quello bollito. Il lavaggio, la mondatura e la pulizia sono dei passaggi in comune ma, al posto della cottura, il carciofo crudo viene messo a mollo per circa 5/10 minuti in acqua fredda e succo di limone per fare in modo che questo non annerisca.

A conclusione di questo processo, il carciofo viene tagliato a strisce o fette molto sottili, per essere poi condito con olio EVO, sale, aceto balsamico e… Il piatto è servito!

Quali ingredienti utilizzare per un buon pinzimonio?

Il pinzimonio è principalmente composto da sale, olio e pepe ma alcuni ingredienti possono variare in base ai gusti personali.

Quali sono quindi gli ingredienti perfetti da poter aggiungere al pinzimonio “base”?

  • Aceto bianco, per chi ama i sapori forti.
  • Aceto balsamico, per chi preferisce addolcire la pietanza.
  • Limone o senape per conferire una certa acredine al piatto.
  • Origano, prezzemolo e aglio per aromatizzare al massimo.
Carciofo in pinzimonio

© giallozafferano.it

Per altre ricette inerenti al Re della primavera, vi aspettiamo alla Festa del Carciofo IGP di Paestum!